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Alcune cose su ... Marotta e dintorni

Dopo tre anni a Pinarella, complici il Coronavirus, un po’ di altri cambi e il periodo diverso (fine agosto, invece che luglio) ci siamo spostati un po’ più in giù, precisamente a Ponte Sasso, frazione meridionale di Fano, subito a nord di Marotta, citata nel titolo.

Come da qualche anno a questa parte, obiettivo “vacanze in famiglia”, con due bambine da tenere sia impegnate che sott’occhio; in più abbiamo cercato ancora più del solito la tranquillità.

E la zona di Marotta e dintorni tutte queste cose le offre e molto bene.

La prima cosa che colpisce è lo spazio e il verde: c’è praticamente una sola fila di hotel, tutti lungomare, la ferrovia e dietro qualche casa. Poi le colline.

Un colpo d’occhio e una sensazione molto diversa dalla Romagna. Questo porta anche a un maggiore raccoglimento: è tutto li, è di meno ma è tutto lì.

I bar, i negozi, i servizi: sono meno ma sono tutti lì. E poi appunto intorno il verde, la natura, le colline. Per quest’anno era sicuramente quello che cercavamo.

Poi c’è il mare: fondale di sabbia, discesa lentissima, ma sarà appunto per la maggiore tranquillità, il minor numero di persone, i frangiflutti al largo, acqua spesso trasparente anche con qualche onda. Davvero piacevole.

Vicino (parliamo di un quarto d’ora di macchina o ancora meno in treno) ci sono comunque anche centri più grandi (Fano e Senigallia) che sono più sullo stile riviera, con un lungomare più affollato, un centro storico in cui passeggiare e un po’ di bar, monumenti ed eventi da vedere. Dei due, ho gradito di più Senigallia, un po’ più caratteristica e meno “città con il mare da un lato”. Ad organizzarsi bene, sì sarebbe potuta anche fare una scappata per una cenetta da Uliassi o da Cedroni…

Fano invece me la ricorderò per la Moretta, una sorta di irish coffee marchigiano: sotto sciroppo a base di rum, anice e brandy, in mezzo scorzetta di limone e sopra caffè bollente. I due liquidi rimangono separati… fino al momento di berli.

Ma la scoperta migliore è stata Mondolfo. Borgo incastrato sulle colline, a 10 minuti da Marotta, è un paese medioevale, che è diventato un museo a cielo aperto. Davvero davvero bello, con la commistione tra architettura medioevale e arte contemporanea. Molto molto molto bello e un bel “cambio di tema” in una settimana di mare.

Per l’hotel abbiamo scelto l’Hotel Imperial, dove ci siamo trovati benissimo e siamo stati coccolati.

Ottima cucina (pesce, pesce, pesce e piatti tipici marchigiani), spiaggia letteralmente di fronte (azzeccatissimo lo slogan “Apri gli occhi e sei davanti al mare”, personale gentilissimo, sia la famiglia che lo gestisce che tutto lo staff di sala, spiaggia e animazione. Tornassimo, prenderei una delle camere del quarto piano, un po’ più spaziose di quella da noi selezionata, visto che le femmine di casa hanno ormai tutte bisogno di spazio.

Viaggio in auto tranquillo all’andata, un po’ più complicato al ritorno (non è stato una grande idea scegliere l’unica domenica di agosto per il rientro…)