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Millennium: Re, predoni, cavalieri e la nascita della cristianità

Questo Millennium: Re, predoni, cavalieri e la nascita della cristianità l’ho comprato un anno e mezzo fa, sempre grazie alla beneamata Offerta del Giorno.

Non nascondo che la mole (siamo oltre le mille pagine cartacee equivalenti) e il tema, su cui dopo l’entusiasmo iniziale mi ero un po’ raffreddato, ne hanno determinato un certo periodo di marinatura nella lista dei “Da Leggere” sul mio Kindle. Poi l’ho preso in mano all’inizio delle vacanze in montagna e mi ha fatto compagnia per quasi due mesi, all’inizio con un po’ di diffidenza ma poi diventando molto piacevole.

Il tema iniziale è “Cosa è successo in Europa al passaggio del millennio”. Ma non si parla di orologi o computer, perché il passaggio di cui si parla è quello dal primo al secondo, ovvero lo scavallamento dell’anno mille.

In realtà poi il punto di vista si apre, e il libro diventa una ricca e dettagliata cronistoria della trasformazione dell’Europa da Carlomagno (800 d.C.) alla riconquista di Gerusalemme (circa 1100 d.C.), 300 anni in cui si è definitivamente passati dai residui dell’epoca Romana alla nascita e affermazione dei grandi imperi Europei.

Si intrecciano successioni strettamente cronologiche, quasi cronachistiche, a analisi più geografiche, dove si segue in dettaglio cosa successe in una certa zona.

Ammetto di essere un caprone in storia, e quindi partivo da una tabula rasa che andava solo riempita, ma farlo con questo libro è stato abbastanza piacevole. Non nascondo che in certi punti sarà facile confondersi tra i vari personaggi storici con nomi simili, che la lettura non sarà sempre avvincente (anzi: in certe letture serali, si è mostrato un ottimo sonnifero), ma si arriva

alla fine del libro con la sensazione netta di aver imparato qualcosa, non tanto i nomi (ricordarseli tutti è impossibile) ma quantomeno un po’ di motivi e ragioni sul come sono nati gli stati moderni, sulle relazioni tra di loro e sui loro retaggi storici.

Particolarmente mi hanno colpito le parti sulla dominazione araba in Spagna e Italia e la parte sull’Impero Romano d’Oriente: non so se per ombelicismo o lontananza geografica, ma non avevo mai avuto modo di approfondire un po’ questi due fenomeni. Leggerne in questo libro mi ha affascinato e mi ha mostrato come, già nell’anno Mille, ci fossero stati periodi in cui l’Europa centrale continentale avesse vissuto da subalterna nel progresso sociale e scientifico.

Particolare, non per tutti, ma interessante per chi come me parte da zero.