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La gente che sta bene

“La gente che sta bene” è il secondo romanzo di Federico “Duquesne” Baccomo; Duquesne aveva raccolto sul suo blog una serie di post fatti di indiscrezioni e pettegolezzi parecchio caustici sulla vita dello studio legale dove lavorava.

Da quei post è stato poi imbastito un romanzo, pubblicato nel 2009.

Nel 2011 Baccomo fa uscire il suo secondo romanzo: l’ambiente rimane sempre quello degli studi legali e degli avvocati ma questa volta niente racconti di lavoro e (per fortuna) storielle d’amore. Si mira in alto, a fare un ritratto di un professionista in carriera, incidentalmente uno dei personaggi meglio riusciti e più tristi e negativi di cui abbia mai letto.

Di Giuseppe Sobreroni probabilmente ce ne sono tanti, magari pezzi del suo modo di fare e dei suoi difetti sono in persone che ci sono a fianco tutti i giorni. Ma spero che mai si concentrino in una persona sola come in questo romanzo: cattiveria e egocentrismo, piccoli tic nevrotici e grandi vuoti morali coagulano insieme in un personaggio spregevole e terribilmente bello, sempre sulla soglia del verosimile. Mi sono trovato più volte a pensare “Non conosco uno stronzo così, ma so per certo che esiste”.

Anche il contesto fa il personaggio: che sia il mondo degli avvocati d’affari, che sia il mondo degli uomini del congresso (Kevin, ce l’ho con te e il tuo House of Cards) oggi è molto più facile e credibile raccontare il Male tra poltrone di pelle che in una guerra o nella violenza, che oggi ci parlano di dolore, di morte, ma che ormai sono raccontate cercando sempre lo spunto positivo, la luce salvifica. Qui no. Qui tutto è nero, nero pelle, nero inchiostro. E pure verosimile.

Il personaggio è indubbiamente il centro del romanzo; l’intreccio, gli altri personaggi e lo stile narrativo sono solo strumenti per farlo muovere; mai si cede al dubbio che quello che fa possa essere eccessivo e scorretto oppure, incredibilmente, moralmente sbagliato.

Eppure per me addentrarmi nell’orrore di quell’errore è stata una lettura piacevole.

P.S.: Ne è stato fatto di recente un film. Leggere tra gli attori Bisio e Abatantuono non mi lascia tranquillo, temo il commedione, ma potrei vedere di recuperarlo.