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Olive Comprese

Andrea Vitali prova a raccontare un paese alla Giovannino Guareschi e ci riesce benissimo. Anche qui sono un parroco e di un sindaco, ma non sono così centrali in quanto la narrazione è molto più corale, con un sacco di personaggi. Ambientato durante l’era fascista, il romanzo, lungo un poderoso intreccio, segue le vicissitudini di un paese sul lago di Como, partendo da un’anziana morta e arrivando alla nascita di un bambino. Tutto questo non è centrale nel romanzo, ma è un ottimo pretesto per affrescare una serie di personaggi ricchissima, molto interessanti e molto divertenti. il libro scorre via in maniera piacevole, perché l’intreccio è costruito proprio per far dire “chissà cosa succede adesso”. Mentre lo leggevo, mi è successo proprio di trovarmi a dire “Ne leggo un altro capitolo” nonostante la tarda ora della Sera. La scrittura di Vitali è anch’essa a tono, leggera e scorrevole e permette di immergersi abbastanza bene in questa Italia della metà degli anni ’30, nei suoi usi e nei suoi stili, anche se Guareschi certe parole e certi temi non li avrebbe mai frequentati.

E ora vedremo se anche gli altri libri del Vitali sono così.