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Corsica, finalmente

Ed eccomi finalmente a scrivere qualcosa su una vacanza stupenda, quella ahimè ormai conclusa da un paio di settimane in Corsica.

C’erano diverse “prime volte”: il primo traghetto, l’auto al seguito, l’organizzazione completamente self-made, senza agenzie.

Devo dire che è andato tutto benissimo (ma il merito è solo in piccola parte mio). La partenza tattica di giovedì ha dato i suoi frutti, con pochissima coda, nave mezza vuota e viaggio in generale molto veloce. Al ritorno, di sabato, qualche coda in più sia per strada che in porto hanno reso la cosa un po’ più difficoltosa, senza mai però arrivare all’odissea. Per il resto stare sulla nave è come stare in aeroporto in attesa che chiamino il tuo volo: si caracolla da una poltrona a un altra, si gironzola tra i negozi, si bevono caffè e si mangiano panini cari e poco buoni. Almeno gli aeroporti hanno più scelta per il cibo. Ma comunque quattro ore passano abbastanza in fretta (e volendo si può anche pisolare).

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Il soggiorno in Corsica era diviso in due parti: 2 giorni a Nord, a St.Florent, un giorno di “passaggio” al centro per vedere corte e il cuore verde dell’isola e una settimana a Porto Vecchio, nel sud. Mai mi sarei immaginato che l’isola, tutto sommato non enorme di suo, potesse racchiudere una così grande varietà di ambienti e cose da vedere.

Partiamo dal Nord. Il Nord, e il Cap Corse in particolare, erano in quei primi giorni di Luglio, deserti. Ma deserti tipo che girando in auto su e giù per “il dito” si incrociavano pochissime auto, deserti tipo che in spiagge lunghe 500 metri c’erano dieci quindici ombrelloni. Spiagge difficili, non da famiglia, questo è da dire, in meravigliosi (per me) sassi scuri da innamorarsi del rumore del mare che ci si infrange sopra o ghiaietta, quella bellissima che non si infila ovunque come la sabbia ma non invita ala slogatura come i sassi. Giottani, Marina d’albo, Nonza, paesini e spiagge deliziosi e pacifici. E le foto (con relativo geotag 😛 ) son lì per parlare

St. Florent è un porto con attaccati i necessari negozi e ristoranti, ma questo non impedisce che sia delizioso. Da vedere la rocca, da cui si gode di vista splendida, e necessario il passeggio la sera al porto, per vedere le navi dei ricconi, praticamente dei palazzi galleggianti, su cui 90 volte su 100 comunque vedrete solo degli attempati settantenni che cenano, serviti dalla cameriera in divisa. Attenti ai mezzi marinai, che sono ovunque 😛

Si è dormito al Madame Mere, albergo turistico in cui si è preso solo pernottamento. E’ il classico albergo per dormire e basta, camera piccola, bagno piccolo, ma tutto sommato a 70€ a notte per la doppia anche onesto (e con il wifi :P). E’ buona la posizione, a 2 minuti dal centro a piedi.

Per mangiare 2 consigli: a Marina d’Albo, a mezzogiorno, mentre si girava, ho gustato un ottima Niçoise al Restaurant de la Marine, di fianco alla spiaggia. Fanno anche la pizza, ma risparmiatevi il caffè. Per la cena a St.Florent invece da provare assolutamente “L’arriere cour“, ricavato in un cortile nella città vecchia, cucina tipica corsa, semplice ma molto gustosa.

La colazione consigliatissima a 5 euro tutto compreso con baguette intera, brioche, burro e marmellata, succo d’arancia e cafè au lait in uno dei baretti fronte porto.

E così si arriva all’attraversamento dell’isola. Partenza prestino, per evitare le ore più calde, e bussola puntata su Corte.

Ci vuole un po’ perché le strade anche se ben tenute sono comunque strade di collina, ma ci si arriva. Corte è un nido di uccello arroccato su cucuzzolo del centro dell’isola. Qui forse è più forte il sentirsi Corsi, con l’università, la statua e il culto, ancora oggi, di Pascal Paoli. Qui davvero non c’è un cartello su cui sia sopravvissuta una scritta in francese, tutto sbombolettato. Girarla, salendo fino alla fortezza e al belvedere, è molto bello, vedere le chiesine, le fontane, le statue.

Dopo Corte, discesa verso il sud e arrivo a Porto Vecchio.

Prenotando da Internet con un laaaargo anticipo, è stato scelto il residence Fiori di Cala rossa, che sta a una decina di minuti dal centro di Porto Vecchio, vicino alla baia di San Ciprianu (5 minuti a piedi). Bel complesso, moderno, fatto da blocchi a due piani di monolocali ampi, con tre posti letto, cucina attrezzata, bagno e balcone. Assolutamente positiva la sistemazione e anche il trattamento di mezza pensione è stato veramente buono, con colazione a buffet e cena con scelta tra 2 entree, 2 plat de resistance e 2 dessert ogni giorno, sempre con carne e pesce cucinati molto bene. Non aspettatevi cucina italiana, ovviamente. Bella la piscina e in generale l’atmosfera, con personale gentile, assolutamente diverso da come molti mi avevano dipinto l’accoglienza corsa (“ti odiano, ma gli servi”).

Il sud, anche nella prima settimana di luglio, è più frequentato: molta gente in giro, soprattutto famiglie con bambini, ma comunque ben al di sotto del livello di guardia; niente ressa, insomma.

La settimana lì è stata una settimana più di mare, un mare splendido, cristallino ovunque, anche a riva alle sei di sera nelle spiagge più frequentate. Vedere le foto dovrebbe servirvi da guida: la giornata tipo preveda uscita al mattino e gironzolo per spiagge, con la sequenza arrivo in auto, bagno, ombrellone, sole, bagno, riprendiamo la macchina e andiamo a un’altra spiaggia. Nessun problema per trovare da mangiare: baretti e supermercati abbastanza ovunque. Costo più o meno come in Italia, certo, scordatevi i prezzi bassi della Spagna o della Grecia, ma neanche niente di sproporzionato.

La spiaggia che mi è più piaciuta è sicuramente Santa Giulia, lunga spiaggia bianca caraibica, spettacolare. Il classico mare da cui non avresti mai voluto uscire.

Si è però fatto anche altro: bellissime da visitare la zona montana de L’Ospedale (copritevi, il vento è forte e freddo su in cima) da cui si potrebbe anche partire per la camminata verso la cascata di Piscia di Gallu, ma ehm… informatevi bene su dove è il parcheggio prima di sbagliare sentiero…

Merita moltissimo anche Bonifacio, dove oltre alla città antica in cui gironzolare si deve ammirare lo spettacolo delle falesie e soprattutto si deve scendere la Scala del Re d’Aragona: è una faticaccia, 180 scalini, ma arrivati giù si gode di uno spettacolo incredibile, mare e sopra un muro di roccia bianca incredibile.

Bonifacio è ottima anche come trampolino di lancio per visitare alcune spiagge: purtroppo quando ci sono andato io c’era vento, ma la zona del Piccolo Sperone è spettacolare per la sequenza di Baie in cui tuffarsi.

Siamo già oltre i seimila caratteri, mai scritto un post così lungo, ma devo dire che assolutamente la vacanza li meritava e che probabilmente potrei scriverne ancora altrettanti: questa volta dire “ci tornerei” non è il classico rimpianto post-vacanza, è verità.