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Con rabbia e con amore

Bebo Guidetti è un grande.

I cazzi miei che si connotano soprattutto nel lavorare ed essere stanco delle ore lavorate.

Non solo è un membro de Lo Stato Sociale, che è una delle band contemporanee italiane che mi piace di più. Non solo scrive cose molto intelligneti sulla musica e la comunicaizone al suo blog Qualcuno con cui scriviere, che è un riff sul suo spettacolo teatrale che mi è spiaciuto un casino non riuscire a vedere.

Siamo persone prima che essere gente che lavora e fa fatica. Se tu te lo stampi nel cervello, poi scopri che Amedeo non lo puoi sostituire. Puoi sostituire solo il suo lavoro.

Ma ora ha anche fatto uscire il suo primo romanzo, Con rabbia e con amore e devo dire che mi è molto piaciuto.

Mi domando se quello scrigno di desideri nascosti che tiene in gola abbia una chiave, se prima di cercare la chiave sia mio compito salvarla da se stessa.

La prima domanda che uno si fa mentre lo legge (e anche dopo averlo finito) è: cosa sto leggendo? Un romanzo d’amore? No, non proprio. C’è la storia d’amore ma non parla solo di quello. E poi la storia d’amore è il trampolino per ua riflessione più ampia sulla società. Un romanzo giovanile? No, non proprio; ci sono “gli altri”, la cumpa, ma ci sono per un fine, non per fare casino e fare battute. Un romanzo di denuncia sociale? Un po’, ma non del tutto, e poi comunque non è denuncia, è sempre tutto narrato tenendo le distanze, in maniera oggettiva, senza una immediata identificazione tra narratore e protagonista. Un romanzo di formazione? Ecco, sì, questa è la cosa più vicina. Un romanzo di formazione in cui il protagonista, Andrea Costa, attraverso tutte le cose di cui sopra entra in un modo nella storia e ne esce diverso, dopo aver fatto esperienze, essersele digerite e aver deciso cosa tenere e cosa buttare.

I party “trash” sono la rovina del paese. Questa storia del trash come recupero della musica di merda non mi convince, non ho l’elasticità, non ho voglia di pensare a Non succederà più di Claudia Mori come a una canzone che abbiamo perso per strada perché non l’avevamo davvero capita e adesso possiamo farci due salti mentre viene pompata dall’impianto. Non mi convince questa revisione del passato a ogni costo, fino a pescare cagate selvagge come Barbie Girl o Britney Spears che chiede di darle un segno mentre agita il culo dicendo “hit me baby one more time”. Non ci sono seconde chance in questo mondo, Britney. Sorry not sorry.

E nel farlo fa un giro in tanti posti della vita contemporanea, novello Ulisse che esplora, da il suo parere, a volte si fa incantare dalle sirene ma poi alla fine chiude l’esperienza e passa ad altro, fino a quando non trova la sua Itaca.

Mi avrebbero trovato mordicchiato da un tasso perché troppo ubriaco di birre da 40 centesimi a lattina.

Un’altra cosa che mi piace molto è che, per quanto il testo affronti molti temi politici, li affronta senza preconcetti o a priori. Il ragionamento che porta alla critica ad esempio del lavoro è messo in maniera in molto chiara e non nasce mai da un “padrone cattivo, operaio buono” o da un “si parte dal socialismo, perchè sì“.

Mi viene in mente quella frase di Pizza Express dei Massimo Volume che dice: “Mi avviai verso casa / Erano gli ultimi istanti di quella / Che da allora in poi / Avrei chiamato la mia vita precedente”, e fatico a scollarmi di dosso queste parole.

Nel percorso di Andrea c’è un discernimento, un’approfondita analisi critica, la capacità di riconoscere che le cose non sono mai giuste in assoluto, ma lo sono sempre “qui e ora”, e si deve essere consapevoli che “là e domani” potrebbero essere diverse. C’è una visione disincatata, quasi cinica, che però è robusta, sana nel suo porsi continuamente domande. Positivamente critica.

È così che durano i matrimoni: basta non avere i soldi per il divorzio.

E con lo stesso occhio Andrea tira dentro tanti pezzi della società e della vita, senza mai cambiare metodo nel commentarli e analizzarli. A fine libro si arriva di corsa, forse su alcuni passaggi ci si poteva prendere addirittura qualche pagina di più.

la coerenza a ogni costo sia una virtù dei pazzi o di chi ha troppo da perdere, di chi trova rifugio nell’infinita ripetizione di se stesso.

Molto consigliato se volete leggere un romanzo interessante, con una visione del mondo propria molto dettagliata e interessante.