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Chiedi a Iwata

Chiedi a Iwata è un delizioso libretto su e con Satoru Iwata, un personaggio di Nintendo che è difficile da definire, per tutte le cose che ha fatto, iniziando come programmatore, poi facendo design e diventando alla fine il manager di successo della seconda età dell’oro di Nintendo, quella di Wii/DS.
È stato probabilmente, insieme a Shigeru Miyamoto, una delle migliori personificazioni della Nintendo difference, ovvero quel modo di vedere il mondo e fare le cose in maniera leggermente diversa dagli altri, tipico di Nintendo in tutte le sue fasi più importanti.

“Le buone idee servono a risolvere in un sol colpo svariati problemi”. Questo è un concetto che mi ha insegnato Shigeru Miyamoto mentre mi spiegava come Nintendo realizza i suoi giochi.

È un ritratto a tutto tondo e su tutta la carriera, basato sulle interviste che Iwata dava periodicamente a una rivista di settore e su quanto ha detto di se stesso nei Nintendo Direct, il formato di comunicazione da lui inventato che ha, ormai 14 anni fa, rivoluzionato il modo in cui si comunica con i videogiocatori. E questa è solo una delle tante cose che ha fatto.

Il mio biglietto da visita dice che sono un amministratore delegato. Nella mia mente sono uno sviluppatore di videogiochi. Ma nel mio cuore, io sono un videogiocatore.

A metà tra biografia e intervista, ci sono una serie di perle, che potete anche trovare qui e là nelle citazioni, che sono fantastiche: i classici insight del markettese, quelle cose che non sai ma che nel momento in cui le senti dici “ah, sì, è vero”.
Cose di lavoro, cose di vita personale, cose di design (di videogiochi e non solo).

In realtà non c’è niente che si possa fare senza fatica. Ma il fatto che al lavoro non si respiri un’aria di estremo sacrificio ci permette di realizzare prodotti che fanno sorridere e giocare tutti.

Ne emerge una figura particolare, innocente fino alla stranezza ed innamorato del videogioco.
Vengono anche ripresi alcuni suoi concetti tecnologici chiave, come la scelta di preferire hardware immediatamente disponibile e molto conosciuto da mettere nelle console, per permettere a tutti di programmarlo (e abbassare il costo della console).

Credo che nelle organizzazioni, le forze che tendono a sparire perché sprecate inutilmente e in gran quantità, possono diventare estremamente efficaci se i capi riescono a indirizzarle in un’unica direzione. Se ci si riesce, con queste forze si può influenzare il mondo.

Molto consigliato, non solo ai fan di Nintendo.