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Tre anelli

Prosecuzione di quell’espolorazione nella “lettura curiosa”, questo “Tre anelli” mi è capitato in mano in biblioteca e mi ha colpito.

A libro letto, devo dire che ci ho preso per metà.
Si tratta di un testo estremamente “alto” e letterario, non facile, scritto in maniera chiara ma che richiede di sapere veramente tanto di letteratura per essere apprezzato appieno.

Però, fortunatamente, contiene comunque un serie di cose che uno si può “portare a casa”, come appunto il tema centrale del libro, ovvero cosa è una narrazione ad anello, come è centrale nella narrazione di storie che ci raccontiamo da millenni, come torna ancora nella letteratura dello scorso secolo e nei suoi capolavori.

È poi estremamente interessante il filone dell’esodo degli studiosi ebrei dall’Europa durante il Nazismo: benché salvi, e quindi più fortunati di altri, dovettero passare il resto della loro vita a domandarsi dove erano finiti i loro cari, i loro colleghi, i loro alunni. È un punto di vista non banale, che non sempre viene considerato ma che ha un valore umano enorme.

Molto ostici sono appunto i riferimenti letterari: passi per la mia mancata lettura della Ricerca del tempo perduto di Proust, peccato da scontare e per cui giustamente pago dazio, ma alcuni riferimenti alla letteratura tedesca contemporanea sono proprio da impallinati del settore.

Su tutto, a unire come un anello (pun intended), i riferimenti all’Odissea, quelli si chiari e comprensibili per tutti.

Un testo particolare, un centinaio di pagine non scorrevoli ma diverse.
Il classico testo da leggere a scrocco, per non pentirsi di averlo comprato. Oppure da comprare, leggere e regalare, per fare “quello che regala i libri seri”.