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A casa tutto bene

Ed ecco il quarto disco di Brunori S.a.s., ovvero Dario Brunori, il mio cantante italiano contemporaneo preferito (e, no, non è una citazione di Aldo Baglio, è una cosa sincera).

Ne avevo già scritto praticamente tre anni fa esatti, a proposito del precedente disco, e tutte le cose belle che avevo scritto allora le riconfermo adesso. La cosa buona, se vogliamo, è che stavolta di quanto è bravo se ne sono accorte anche altre persone.

Sarà per promozione, sarà per bravura, ma ad esempio il singolo “La verità” all’uscita del disco è girato anche per le radio (e gira tuttora) ed anche il video, che vedete qui sotto, ha convinto:

E non è solo “La verità” a meritarsi ascolti; tutto il disco è molto convincente e vario nei temi e nelle musiche. Ormai allontanatosi dall’intimismo quasi esclusivo degli inizi, Brunori è un cantautore a tutto tondo: c’è la paura di crescere (i quarant’anni), c’è il mondo che cambia, c’è l’Italia che non cambia (in “Lamezia-Milano”, che ha dentro un paio di invenzioni su attacco e ritornello che ne fanno un canzone di quelle che non te la stacchi più e ti ritrovi a fischiettarle/canticchiarle senza volerlo).

E c’è comunque l’intimismo, il ricordo dell’infanzia, sottolineato dal coro dei bimbi in quel gioiellino di “Il costume da torero”. Ma senza esser eccessivo.

Dal punto di vista della musica questo “A casa tutto bene” è molto vario, c’è elettronica, ci sono i suonini, è un disco molto “prodotto” e anche qui un passo avanti deciso dai dischi precedenti, che volevano sempre suonare un po’ troppo “live”.

Un ottimo ascolto, che non stufa subito e che comunque saprà farvi trovare uno/due brani di quelli “buoni per sempre”, da infilare nella playlist delle canzoni preferite.

Io l’ho comprato su Google Play, Metto qui sotto il widget dell’album su Spotify, così se volete ve lo ascoltate pure aggratis: