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Super Mario Bros.

Primo gioco ripreso sul Chromebox “preparato” di cui ho parlato qualche tempo fa. E non si poteva non ricominciare con un classico, con il padre di tutti i giochi di piattaforme.

E devo dire: 30 anni e non sentirli, perché ancora oggi SMB è una gemma. Si lascia giocare con grande piacere, scorre via come il burro, sempre chiaro cosa fare (a parte quel maledetto fischio che non si sente in un castello… ma lì mi sa che è problema di emulazione).

2 cose mi hanno colpito in particolare:

a) ha subito attirato l’attenzione della figlia di tre anni, che ha voluto giocarci. Risultati mediocri, ma qualche Goomba è già perito nella lotta sotto le scarpe del baffuto idraulico controllato da Giulia. E mi ha confermato che c’è davvero qualcosa di speciale, qalcosa che riesce a catturare grandi e piccoli allo stesso modo; la conferma che il videogioco è opera d’arte, che tocca tutti.

b) la generazione dei 30-40enni è stata forgiata a ferro e fuoco.

Io ho giocato con i savestate, ricalcando quello che si farebbe oggi, salvando a ogni inizio livello. Ma la versione originale non lo prevede: ok, ci sono i tubi segreti per andare avanti veloce, ma per gli ultimi due mondi non ci sono cavoli. Te li devi fare con le tue tre-quattro vite, e se sbagli si ricomincia dall’inizio del gioco.

E il settimo e l’ottavo mondo sono costruiti per essere difficili, per testare la tua abilità con il joypad e la tua capacità di mantenere la calma e non tirare il joypad fuori dalla finestra quando muori per un salto sbagliato di un solo pixel. E ricordarti quale nemico e da dove arriverà nella prossima schermata.

Uno che ha finito Super Mario sul Nes, senza salvataggi, penso abbia la strada spianata per diventare monaco Zen e la capacità mnemonica di contare le carte di un intero sabot da casinò.

Io non ce l’ho questa capacita, ho giocato in versione moderna, ma già così in certi passaggi ho messo a dura prova la mia calma…

Un capolavoro, e quando vedrete finalmente l’ottavo Toad, quello che vi dice che sì, questo è finalmente il castello giusto e vi presenterà Peach, vi sarete anche voi tolti una splendida soddisfazione, vecchia di trent’anni ma fresca come una rosa.