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Crashlands

Crashlands è un videogioco da PC portato su cellulare; è un mix tra Diablo, Minecraft e un RPG giapponese. Funziona? Sì e no, ma questo non mi ha impedito di finirlo comunque e di dedicarci una 50ina di ore (in tre mesi, eh…) che sono comunque una cosa abbastanza peculiare per un gioco mobile (e pure per le mie abitudini videoludiche dell’ultimo periodo).

Ne ho sentito parlare grazie a /r/androidgaming, subreddit dove spesso vengono discussi giochi molto validi ma che non hanno la promozione di un Clash of Clans o Pokemon Go. Incuriosito dalla descrizione, ho pagato i 5.59€ del prezzo d’acquisto su Google Play e ho iniziato a giocarci.

Trama simpatica ma abbastanza banale (si è un corriere spaziale a cui viene abbattuta la navetta, si precipita su un pianeta alieno e sopratutto si perdono i pacchi da consegnare), tono ironico ma un po’ troppo verboso (certi dialoghi sono veramente luuuuuunghi), il gioco richiede sostanzialmente di fare 2 cose:

– raccogliere degli oggetti, prendendoli dall’ambiente o ottenendoli picchiando dei nemici

– combinarli per farci degli oggetti (armi, gadget, mobili) su un tavolo da lavoro

A un certo punto si potrà costruire un nuovo tavolo da lavoro, che richiede pezzi nuovi per fare oggetti migliori.

Iterate per 15 volte e avrete il gioco. Suona noioso? Purtroppo lo è. Però dall’altra parte permette anche di avere una netta e continua sensazione di progresso, che spinge sempre a vedere “cosa c’è al prossimo tavolo” che tiene attaccati discretamente al tablet/cellulare.

Chi è più attento alle meccaniche come me punterà subito a costruire le armi più potenti, ma c’è anche la possibilità, per i più minecraftiani, di costruirsi pavimenti, muri e mobili e mettere assieme delle vere e proprie “basi” come nel gioco di Mojang. Peccato che qui, a differenza dell’altro titolo, siano puramente cosmetiche e non abbiano impatto sul gioco.

La parte di hack’n’slash è fatta bene: ci son le armi, ci son le armature, ci son le bombe, ci sono i pattern dei mostri da imparare; non gli si può dire nulla.

Ogni 5 tavoli costruiti, il gioco “si sposta” in un nuovo scenario; purtroppo anche qui la meccanica “raccogli/costruisci” rimane la stessa.

Paradossalmente , guardando indietro, la troppa varietà e libertà data all’inizio diventa uno dei punti deboli del gioco: dopo 30 minuti si son già svelate tutte le meccaniche, si continua ad andare avanti dicendo “ma ora ci sarà qualche novità…” e lo si smette di dire solo all’endgame, poco prima della battaglia con il mostro finale, quando si capisce che no, novità non ce ne sono.

Bastava introdurre gradualmente ad esempio i pet (nemici addomesticati che aiutano a combattere) o alcuni aspetti di costruzione per dare maggiore varietà.

Ed è un peccato perché per realizzazione e aspetto visivo il gioco è veramente molto molto bello, enormemente più curato e “finito” del classico gioco da cellulare. Sarebbe stato quasi meglio finirla al secondo mondo, perchè la frustrazione e la noia del terzo uno se le porta dietro fino al mostro finale.

Costicchia, lo consiglio solo agli appassionati del genere.