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Monument Valley: Ida’s dream

Chiudo la trilogia di pezzi dedicati a quel capolavoro di Monument Valley (qui e qui i precedenti) con un brevissimo pensiero su Ida’s Dream, nuovo livello del gioco, originariamente lanciato come parte delle iniziative (RED) in supporto alla lotta all’Aids ma di recente diventato disponibile gratuitamente per tutti.

Ammetto che non lo sapevo, e che l’ho saputo solo grazie al video di giopep su Outcast che ricapitolava i giochi che ha giocato in giugno. Peccato, avrei supportato volentieri la causa. Inoltre, causa spazio risicato sul telefono, avevo disinstallato l’app, e quindi mi sono pure perso eventuali notifiche.

Ciò che è stato reso disponibile è un singolo livello, ambientato in un mulino , che però ospita quattro stanze, tutte da risolvere per completare il livello.

Il design, come sempre, è magnificente: ogni dettaglio è curatissimo, ogni suono, pixel, ombra, impressione è studiata.

Splendidamente evocativo, questo formato è quasi l’espressione massima del concept di Monument Valley: è un amuse bouche, quelle cose perfette su cui i cuochi spendono mesi di perfezionamento e che poi sono mangiati in un sol boccone a inizio pasto.

Cosa succede? Nulla o quasi, ma è tutto perfetto. Una sorta di gioco zen, di piacere intensissimo e minimo.

Nel reinstallarlo, ho anche avuto la conferma che i salvataggi cloud funzionano perfettamente e quindi è stato un attimo ritrovare tutti i vecchi livelli e i relativi completamenti.

Come già ampiamente detto, questo è l’ultimo “contenuto” del gioco, ora gli sviluppatori di UsTwo si spostano a fare una cosa per gli elmetti da realtà virtuale.

Ma questo Ida’s Dream è decisamente il degno completamento della trilogia, la ciliegina ideale sulla torta perfetta di Monument Valley, che si chiude su una nota alta, altissima, come le migliori opere.