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Una necessaria pausa

Giovedì e venerdì sono stato a rilassarmi nella splendida cornice di Leukerbad, ridente paesino elvetico, una 60ina di kilometri oltre il passo del Sempione.

L’idea nasce poco prima di Natale dalla dolcissima L., che poi si è anche presa la briga di accompagnarmi. Venerdì 21 praticamente prenotiamo, grazie a una gentilissima impiegata dell’ufficio del turismo che ci trova una camera all’Hotel Alpina, quando invece sembrava tutto paurosamente esaurito.

Alla cieca, senza vedere neanche il sito, accettiamo, tanto son svizzeri, mica vorranno fregarci 🙂

Partiamo di buon ora (le 8.30) e ci avviamo verso il nord, tutto regolare in autostrada fino a Gravellona, poi si attacca la statale del Sempione. Devo dire: temevo un pochino la strada, avevo paura di trovare neve, ghiaccio, di dover mettere le catene: in realtà la strada era un biliardo, nonostante il metro di neve che gli correva di fianco non ho trovato un pezzo scivoloso, tanto meno ghiaccio. Cielo limpido e vista spettacolare per tutta la strada, e quando si gira la curva e davanti appaiono le distese di neve o le pareti di montagna a picco, beh, devo dire che merita 🙂

Dopo 3 ore di viaggio, in tranquillità, si arriva in paese, niente autostrada (quindi niente bisogno di spendere per il bollino), e ci si imbatte in un piccolo problema: dov’è l’albergo?

Dopo un giro in auto infruttuoso, decidiamo di parcheggiare in centro per girare a piedi e trovarlo. Per fortuna il paese è piccolo e troviamo subito la risposta, l’albergo è davvero bello, tutto in legno, come la camera, che ha una bellissima vista sulle montagne. E’ solo UN PO’ calda, tipo 40 gradi. La macchina finisce in parcheggio coperto, dove non verrà più toccata, un panino rapido per spezzare la fame e alle 3 siamo pronti per andare alle Alpentherme, che sono a ben 50 metri dall’albergo 🙂

Che dire delle terme… Rilassanti, non affollate, pulitissime. Vasca interna centrale per acclimatarsi, poi si esce all’aperto (tenendo il corpo in acqua, ovviamente) per una vasca con spettacolare vista sulle montagne, attrezzata con lettini idromassaggio, pozza calda centrale con idromassaggio, panchine per godersi il tepore dell’acqua e la vista. Qualche problema quando i capelli cominciano a gelare, perchè fuori fa freschino, ma basta andare sott’acqua per sciogliersi.

Dentro c’è anche una vasca con acqua calda, penso 50/55 gradi, dove io vado a bollirmi, mentre L. preferisce evitare. Devo dire che se qualcuno avesse buttato del sedano e due carote, sarebbe uscito un brodo eccellente… era BOLLENTE!

Le terme sono mentitrici: sembra che non fai nulla, ti rilassi, ma in realtà l’acqua, i massaggi, il movimento ti stancano. Tanto.

Dopo 3 ore e mezza di acqua, rilassati e anche stanchi, usciamo dalle terme e andiamo a cena.

Ci scontriamo con uno dei problemi del luogo: i ristoranti sono pochi, e se non si prenota sedersi è difficile; dopo un paio di rimbalzi, e sopo aver scartato il cinese, decidiamo di tornare in albergo (che ha anche il ristorante). Ci va bene, perchè alla fine mangiamo una bella raclette, ovvero formaggio fuso, patate, cipolle in salsa.

La serata prosegue con una passeggiatina, ma fa talmente freddo che praticamente stiamo fuori 2 minuti 2 di orologio, poi torniamo in albergo!

Il mattino dopo è calmo, iniziamo con una buona e abbondante colazione in albergo, check out (120 euro una camera doppia, con colazione, nel periodo di Natale, praticamente niente…) poi giriamo il paese, che è piccolino ma bello, soprattutto nella parte più vecchia e più tipicamente “di montagna”, mentre nella parte nuova più vicina alle terme c’è qualche brutto palazzaccio stile edilizia turistica anni ’60 di troppo.

Raggiungiamo le piste da sci e ci sediamo un po’ a prendere sole sulla panchina, mentre io guardo affascinato i bambini che sciano: se lo fanno loro, ce la posso fare anch’io. Ma per la pratica, sarà per un altra volta.

A pranzo andiamo in un posto che ci aveva rimbalzato la sera prima, ma che un’amica di L. le aveva consigliato: il Croix Federale.

Si mangia tipico, con L. che prende un rosti (una polpetta di patate, cipolle e spezie) enorme, condito alla Mediterranea (prosciutto, formaggio e fette di pomodoro) mentre il sottoscritto si cimenta in un petto di pollo con salse: il petto arriva crudo, insieme a un pezzo di ardesia rovente su cui cuocerlo dopo averlo tagliato a pezzetti. I pezzetti cotti poi si intingono nelle salse, devo dire originali (una classica salsa rosa, una piccante con del pomodoro, una tipo tartara e una buonissima spuma di burro alle erbe).

Caffè (da dimenticare…) e dopo gli ultimi giretti e un paio di souvenir, ci si rimette in macchina per il ritorno, con devo dire le stesse emozioni dell’andata per la bellezza del panorama.

Tutto bellissimo, sia il posto, che le terme, che la compagnia 🙂 , peccato che sia già passato…