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Dolore della memoria

Ne discutevo il 7 luglio, con un mio collega stato di recente a Londra: è difficile descrivere la sensazione che si prova vedendo colpiti da attentati luoghi noti, luoghi in cui si è appena stati. Lui era traumatizzatissimo da quelle immagini, diceva “io sono passato di lì sono entrato in quel negozio, sono sceso a quella stazione”

E’ stato molto forte per me stamattina alzarmi e vedere quanto successo a Sharm: in quella stazione dei bus ci passano tutti, il Movenpick lo si vede sempre. E’ ancora una volta la scelata di colpire la vita comune che sconvolge.

Purtroppo, le ripercussioni almeno per quest’anno saranno pesanti: pur con tutti i problemi, Sharm e in generale il turismo sono per l’egitto una fonte di sviluppo. Tralasciamo i grandi interessi: alla fine il turismo aveva dato la possibilità a tante persone di lavorare, magari mantenersi gli studi, magari provare un po’ di benessere.

Cosa può pensare di un attentatore uno che aveva un negozio nella zona commerciale, dove c’era la stazione dei bus? Cosa un cameriere, licenziato perchè l’albergo rimarrà vuoto?

Davvero l’islam è solvente così potente, da addormentare queste coscienze? Esiste la possibilità che l’estremista venga “isolato”, alla “non in mio nome”?